Secondo una notizia diffusa anche dalla nota agenzia di stampa ANSA, “il 75% delle sigarette elettroniche aromatizzate in commercio potrebbe contenere una sostanza chimica legata a una malattia dei polmoni, la bronchiolite ostruttiva”. Lo avrebbe affermato uno studio dell’università di Harvard pubblicato dalla rivista Environmental Health Perspectives.
Il prof. Riccardo Polosa, responsabile scientifico della Lega Italiana Anti Fumo e autore più importante al mondo nel campo della Ricerca applicata alla sigaretta elettronica ci tiene però a precisare:
“Gli autori di questo studio hanno affermato che: “E’ stato quantificato Diacetile oltre la soglia minima di rilevazione analitica in 39 aromi sui 51 testati, con un valore massimo di 239 μg per sigaretta elettronica”. Quello che non hanno scritto – e che invece avrebbero dovuto affermare – è che: “la quantità di Diacetile riscontrata è in media di 30 mcg per sigaretta elettronica (cioè un livello pari a circa 20 volte inferiore a quello riscontrato in una sola sigaretta convenzionale) e solamente uno dei 51 prodotti oggetto dell’inchiesta aveva livelli molto elevati di diacetile, pari a 239 μg. Infine, è da notare che l’associazione con la bronchiolite è stata dimostrata solo per il Diacetile e che il riferimento al 2,3 pentanedione e acetoina (sebbene chimicamente interessante) è clinicamente irrilevante”