Come riportano gli esperti, studi clinici e sondaggi di ricerca hanno dimostrato che i fumatori con malattie dell’apparato respiratorio che sono passati all’uso regolare di e-cig ne hanno tratto un sostanziale beneficio. Per questo 53 scienziati di tutto il mondo hanno scritto all’Oms per ricordare che parificare le e-cig alle sigarette convenzionali rischia di inviare un messaggio erroneo ai fumatori.
Globalmente 1,3 miliardi di persone fumano e l’Oms stima che nel 21° secolo vi saranno fino a un miliardo di morti premature legate al tabacco, tutte completamente prevenibili. Tale tributo di morte e malattie richiede che siamo implacabili nella nostra ricerca di tutti i possibili modi pratici ed etici per ridurre questo fardello. Negli ultimi tre decenni la politica del controllo del tabacco ha divulgato con successo i danni associati al fumo, ha incoraggiato misure per ridurre il fumo e ha ridotto drasticamente il fumo in alcune parti del mondo – soprattutto i paesi industrializzati (ma allo stesso tempo in molti paesi in via di sviluppo il fumo è ancora in aumento).
Ma nei paesi industrializzati molte persone continuano a fumare – quasi il 20% della popolazione adulta del Regno Unito, quasi il 30% in paesi come la Spagna, la Francia e l’Italia. La maggior parte dei fumatori vuole smettere di fumare, ma molti trovano difficile rinunciare alla nicotina, o semplicemente non vogliono. “Le sigarette elettroniche, che hanno la stessa gestualità delle sigarette convenzionali, possono avere successo nel liberarsi dalle sostanze cancerogene delle sigarette convenzionali che derivano dalla combustione di tabacco e carta, assenti nelle sigarette elettroniche”, riferiscono Riccardo Polosa, Professore di Medicina Interna dell’Università di Catania, Umberto Tirelli Direttore del Dipartimento di Oncologia Medica dell’Istituto Nazionale Tumori di Aviano e Umberto Veronesi Direttore Scientifico dell’IEO – Istituto Europeo di Oncologia di Milano. “C’è da rimanere sbigottiti – aggiungono – di fronte alle recenti dichiarazioni delle Società Scientifiche di area respiratoria. Come è possibile insistere nel sostenere che le e-cig siano dannose quando nei paesi in cui l’uso è molto diffuso, come in Gran Bretagna e Francia, si registrano importanti passi avanti intermini di migliorata salute pubblica?”.
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“La prova che l’inalazione di aerosol di e-cig possa danneggiare i polmoni è inesistente – proseguono Polosa, Tirelli e Veronesi-. Piuttosto, sembra vero il contrario. Studi clinici e sondaggi di ricerca hanno dimostrato che i fumatori con malattie dell’apparato respiratorio (es. asma e BPCO) che sono passati all’uso regolare di e-cig ne hanno tratto un sostanziale beneficio, con miglioramenti in termini di sintomatologia respiratoria e funzione polmonare. Questo dato è importante dato che i pazienti con asma e BPCO – particolarmente vulnerabili alle sostanze irritanti a livello respiratorio – non lo sono per gli aerosol di e-cig”.
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“Una riflessione va fatta: a differenza delle sigarette di tabacco commercializzate affinché un non fumatore diventi fumatore, le e-cig vengono vendute come alternative per tutti quei fumatori decisi ad affrancarsi dal fumo di tabacco. Che i non fumatori non rappresentano un target commerciale per questi prodotti è chiaramente dimostrato dai corposi dati epidemiologici statunitensi, anglosassoni e francesi. Pertanto, è improprio considerarle come una nuova minaccia per la salute pubblica. La gente ‘fuma per la nicotina, uno stupefacente tra i più difficili da liberarsi, ma muore a causa del fumo’, che deriva dalla combustione e dalle sostanze cancerogene, almeno 70, aspirate nei polmoni”, hanno dichiarato Umberto Tirelli e Umberto Veronesi.
Per contrastare alcuni interventi contro le sigarette elettroniche, 53 scienziati da tutto il mondo – tra i quali gli italiani Veronesi, Tirelli e Polosa – hanno scritto ai vertici dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per ricordare che parificare le molto meno rischiose e-cig alle sigarette convenzionali rischia di inviare un messaggio erroneo ai milioni di fumatori di sigarette elettroniche che hanno smesso di fumare o che continuano a fumare ma senza il contatto con le sostanze cancerogene alla base del tumore del polmone e di tante altre malattie oncologiche e non.
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“Milioni di fumatori stanno scoprendo qualcosa che funziona e che può dare loro vantaggi immediati in termini di benessere e autostima, oltre che un significativo miglioramento a lungo termine della salute e delle aspettative di vita”, concludono i tre esperti.
(Fonte: Quotidianosanità.it)