Sono stati presentati i dati conclusivi del “Progetto Osteoporosi in Farmacia” svolto dall’Università di Catania in collaborazione con 60 farmacisti del circuito Farmacia OK del gruppo SOFAD, i medici dell’Azienda Ospeadaliera Cannizzaro, Presidio Ospedaliero Santo Bambino e Azienda Ospedaliera Garibaldi-Nesima e i biostatistici del CNR.
Lo studio, ideato dal Prof. Riccardo Polosa dell’università di Catania, aveva l’obiettivo di verificare il rapporto tra gravità dell’osteoporosi e il grado di ansia e/o depressione e stabilire il rapporto causale tra fumo di sigaretta e perdita di massa ossea in una popolazione mediterranea.
La campagna di screening in farmacia per la diagnosi precoce dell’osteoporosi, prevedeva che i farmacisti sottoponessero i loro clienti ad un breve test, registrando dati utili per la ricerca. I soggetti idonei venivano esaminati con l’ultrasonografia, poi indirizzati in ospedale per l’esame MOC, in grado di fare una diagnosi completa per l’osteoporosi, e da medici esperti per la cura.
Lo studio, condotto su 720 soggetti della Sicilia orientale, ha rivelato che il fumo di sigaretta e la depressione incidono sullo sviluppo dell’osteoporosi.
Circa il 65% dei fumatori presenta osteoporosi, contro il 18% dei non fumatori.
Un fumatore ha infatti un rischio 6 volte maggiore di sviluppare osteoporosi rispetto a un non fumatore, e un forte fumatore ha un rischio più elevato di 8 volte.
Circa il 58% dei soggetti analizzati che presentavano depressione, erano osteoporotici. Con la depressione infatti aumenta il rischio di sviluppare osteoporosi di circa 3 volte rispetto a chi non ne soffre.
Infine l’ultrasonografia, rispetto alla MOC, è risultata in grado di confermare lo stato di buona salute dell’osso, ma non è in grado di discriminare l’osteoporosi dall’osteopenia.
Sintesi dei dati:
Numero totale di soggetti sottoposti a test iniziale 720 in sei mesi.
Numero soggetti reclutati e sottoposti ad un primo screening in farmacia 495.
Soggetti valutati con MOC (mineralometria ossea computerizzata) 383 (donne)
Delle 383 donne:
– 80 (21%) erano normali (non presentavano alterazione della mineralometria ossea)
– 180 (47%) erano osteopeniche (riduzione del comparti minerale osseo)
– 123 (32%) presentavano osteoporosi
Interventi durante la presentazione dei dati:
Dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale
<< Una corretta attività fisica, un’alimentazione sana, non fumare e non bere sono alcune strategie preventive per la riduzione del rischio di osteoporosi – afferma il Dott. Claudio Cricelli Presidente Nazionale della Società Italiana di Medicina Generale – attività di screening e seguire una corretta terapia farmacologica permettono poi di ridurre concretamente i disturbi>>.
Dott. Gioacchino Nicolosi, Vice presidente Nazionale Federfarma
<<La farmacia rimane un luogo privilegiato dove i pazienti entrano in contatto con figure sanitarie, è per questo che le farmacie italiane si impegnano ad effettuare test di screening per varie patologie e a dare indicazioni su percorsi diagnostici così come previsto dalle normative europee – ha affermato il Dott. Gioacchino Nicolosi, Vice presidente Nazionale Federfarma. Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” dell’Università di Catania è un esempio della valida collaborazione tra farmacie e strutture sanitarie>>.
Prof. Riccardo Polosa ideatore dello studio e Direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Osp. Santa Marta di Catania e Direttore Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell’Az. Policlinico Vittorio Emanuele di Catania
<< Il fumo è un fattore di rischio per l’osteoporosi – spiega il Prof. Riccardo Polosa ideatore dello studio e fondatore della LIAF Lega Italiana Antifumo – smettere aiuta a prevenire e ridurne i disturbi. Per farlo è necessario rivolgersi a medici esperti in cure antitabagiche. Informazioni utili sono anche disponibili sul sito della Lega Italiana Antifumo www.liaf-italia.it oppure inviando una mail a info@liaf-onlus.org>>.
Dott. Pasquale Caponnetto specialista in psicoterapia e ricercatore dell’Università di Catania
<<Coloro che sono affetti da forme depressive devono sottoporsi ad uno screening per l’osteoporosi – afferma il Dott. Pasquale Caponnetto specialista in psicoterapia e ricercatore dell’Università di Catania – e vice versa, i pazienti osteoporotici andrebbero valutati anche del punto di vista della depressione. L’ansia di cadere e farsi male può spingere all’inattività che incide sullo sviluppo e l’aggravarsi dell’osteoporosi. È quindi utile rivolgersi congiuntamente ad uno psicologo e ad un esperto in osteoporosi>>
Prof. Vittorio Virgilio Assessore alla Sanità del Comune di Catania
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” ideato dal Prof. Riccardo Polosa dell’Università di Catania, è un esempio di ottima cooperazione sanitaria. – Ha affermato il Prof. Vittorio Virgilio Assessore alla Sanità del Comune di Catania. – La collaborazione tra farmacie, ospedali e università rende il servizio sanitario migliore e più efficiente, aumentando l’informazione al cittadino. Progetti come questi vanno replicati>>.
Preside dell’Università di Catania, il Prof. Francesco Basile
<< Il “Progetto Osteoporosi in Farmacia” è un esempio di ricerca universitaria multidisciplinare che coinvolgendo tutte le strutture sanitarie del territorio, dà un servizio utile e importante alla gente – ha affermato il Preside dell’Università di Catania, il Prof. Francesco Basile. Studi colme questo accrescono il prestigio dell’Università di Catania, non solo a livello locale, ma anche internazionale. L’osteoporosi è un tema di grande interesse e grazie alla collaborazione tra medici, farmacisti e aziende farmaceutiche si può ancora fare molto per prevenirne e curarne i disturbi>>.
Dott. Roberto Sorbello Presidente Sofad
<<Partecipare al Progetto Osteoporosi in Farmacia per il gruppo La SOFAD e Farmacie OK è una grande opportunità di formazione – afferma il Dott. Roberto Sorbello Presidente Sofad – e per dare un servizio migliore alle persone>>.
Addetto stampa “Progetto Osteoporosi in Farmacia”

Dott.ssa Gabriella Papale